Poche città del mondo greco antico, e certamente nessuna della Magna Grecia, sono comparabili con Locri nell'abbondanza di testimonianze relative al mondo femminile ed ai culti ad esso legati. Il testo (che è anche catologo di una mostra tenuta al Museo Archeologico Nazionale di Locri) crea anche un confronoto tra gioielli contemporanei e l'antico, al quale per buona parte sono ispirati, dove i protagonisti sono le spighe e i frutti di melograno, simboli propri della Dea Persefone, divinità venerata nel territorio locrese, presso l'antico santuario della Mannella.