IL VIAGGIO DELLE NUVOLE
Improvvisamente ti accorgi che la gente è tutta in viaggio. Chi parte e chi arriva. Le vite di tutti si intrecciano, i colori si mescolano, ognuno ha la sua tinta, ma quella dell’amore è uguale per tutti: Rosso sangue.
Esiste un destino che riordina la speranza dei colori, e indica la direzione delle nuvole. Eppure nessuno sa dove vanno. O forse no! I bambini lo sanno.
Ci sono i luoghi con le loro storie, contenitori di cose difficili da potersi perdere: il bacio di una madre, le urla dei figli, il sole del mattino, la salute di un uomo. I giorni in cui tutto ricomincia.
RICOMINCIARE è un bel verbo. Specie se si tratta di RICOMINCIARE a vivere.
Tutti abbiamo una casa in ogni parte del mondo. Il paese che ti fa stare bene è casa tua. È Il viaggio e la meta. L’utopia e la normalità. È Riace è così: una casa per tutti, dove Mimì, sindaco del mondo, riapre la porta a chi arriva. Spinge e non respinge. E come tutte le case ama, Riace. Piange e sorride.
Ramudullah sorride sempre, glielo ha insegnato Mimì. Vorrebbe portare Iolanda lì dove vanno le nuvole per darle il suo pezzo di sole e pure il bacio. Anche Nadira sorride. Lo fanno Chemine e Gabriel. A Riace tutti conoscono la tecnica del sorriso. E poi c’è il mare. È da lì che passa chi arriva. Mastrangelo quando poteva, segretamente, lo spiava. – Il mare luccica – diceva. Perché non poteva vedere come luccicavano i suoi occhi, che erano lo stesso colore del mare.
Un libro necessario e una storia da conoscere. Perché certi racconti possono cambiarti la vita, o addirittura insegnarti a viverla (meglio).