Francesco Perri

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Nacque il 15 luglio 1885 a Careri (RC). Nel 1908 si trasferì in Piemonte, dopo avere vinto un concorso alle Poste. Si laureò in Giurisprudenza all'Università di Torino e, nel 1916, partì volontario per la Grande Guerra. Nel 1920\21, nonostante il lavoro lo avesse condotto il Lomellina a Mortara (PV), riuscì a dare il proprio contributo alle lotte per l'assegnazione delle terre demaniali in Calabria, che narrerà nel romanzo Emigranti, che conseguì il prestigioso Premio Mondadori, nel 1927. In quello stesso periodo, la Lomellina fu teatro dei tragici eventi che Perri raccontò nel romanzo I Conquistatori, pubblicato a puntate su "La Voce Repubblicana" nel 1924 e poi in volume, creando tanto scalpore da essere sequestrato nelle case e nelle librerie e bruciato in piazza a Roma.

Nel 1926 Perri, prorpio a causa de I Conquistatori, che pure aveva firmato con lo pseudonimo di Paolo Albatrelli, fu licenziato per antifascismo dalle Poste, nonostante avesse moglie e quattro figlie da mantenere. Nel 1932 fu incarcerato con l'accusa, infondata, di avere favorito la fuga dal confino dei fratelli Rosselli. Dopo la Liberazione, nel 1945\46 diresse prima "Il Tribuno del Popolo", poi " La Voce Repubblicana". Negli anni '50 si ritirò dalla vita politica attiva e si dedicò solo alla letteratura: è del 1959 il romanzo L'Amante di zia Amalietta, Premio Villa San Giovanni. Morì a Pavia il 9 dicembre 1974: aveva chiesto di tornare a casa, in Calabria, e ora riposa nel piccolo comitero del paese natìo. Intellettuale e raffinato narratore, a distanza di tanti anni i suoi scritti conservano una straordinaria attualità.